Ero piccolino quando iniziai a seguire la Formula 1.
E, naturalmente, la “Rossa” e il suo cavallino rampante.
La Domenica pomeriggio ruotavo lentamente la testa da una parte e dall’altra assecondando le curve, e allungando poi il mento in rettilineo.
Salti ovunque con i sorpassi di Villeneuve o di Pironi: gioia immensa per il mondiale vinto da Scheckter nel 1979.
E poi l’era Schumacher; le sue vittorie a ripetizione; quello strano destino in un “fuori pista” di pochi metri sulle nevi francesi, dopo migliaia di curve col piede impavidamente sull’acceleratore.
Siamo al 2020; alla debacle di Domenica a Monza.
Alcuni Miti, proprio perché tali, resistono: sanno sopravvivere a sé stessi.
Ma fino a quando?
La Democrazia, quella rappresentativa, ci pone la stessa drammatica domanda.
Fino a che punto essa resta reale, e oltre++ quale trasmuta in vuoto “marchio” che vive di rendita nel ricordo di un glorioso (ormai) “passato”?
Chiediamolo alla nostra Costituzione, e alle menti eccelse di chi la scrisse.
#CarismaeCompetenza
NuovoRisorgimentoItaliano