Il 2021 è stato un anno sportivo importante.
E non solo per le molte vittorie che hanno illustrato la Patria: prima fra tutte quella dei nostri Azzurri agli Europei di Calcio.
Nel 2021, campioni del calibro di Federica Pellegrini e di Valentino Rossi hanno attaccato, rispettivamente, costume e casco al chiodo, dicendo addio alle competizioni che contano anche se non – di certo – ai contesti sportivi che li hanno visti protagonisti.
Vittorie e addii hanno tuttavia qualcosa in comune, rintracciabile nella nostra Costituzione.
Quando si parla – ed è l’art.2 della Carta a farlo- di diritti inviolabili dell’uomo e di sviluppo della personalità, anche nel contesto sportivo, si fa riferimento ad una Persona in senso dinamico, che si emoziona e “cresce”
E non va dimenticato che sviluppa la propria Persona non soltanto l’atleta che “fa” la gara, ma anche lo spettatore che quella gara “segue”, a volte peraltro da molto lontano, magari su uno schermo televisivo.
Competere, vincere, perdere: ma comunque “essere”, con il proprio bagaglio di sentimenti, di emozioni, di consapevolezze, di senso critico e così via.
Lo Sport non è fatto per sopraffare l’altro; piuttosto, per stimolare il meglio dentro ciascuno di noi, consentendo ai migliori di essere esempio vincente sulla strada progressiva del miglioramento di sé.
Un compito che ci riguarda tutti, e che possiamo disimpegnare anche comodamente seduti sulla poltrona di casa.
Talvolta, meglio ancora se tifiamo per chi ha perso…
Poche Regole chiare, ci salveranno tutti!