C’è del Bello nello spazio comune europeo.
Ed oggi è, in qualche modo, il suo compleanno.
Adottata il 19 luglio del 2000 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, a Strasburgo, la Convenzione europea del paesaggio è stata poi aperta alla firma degli Stati membri il 20 ottobre del 2000 nella splendida cornice di Firenze, con l’obiettivo di promuovere la protezione, la gestione e la pianificazione dei paesaggi europei e di favorire la cooperazione continentale in ambito paesaggistico.
Ventuno anni fa vedeva dunque la luce un Trattato internazionale dedicato in via esclusiva al paesaggio europeo, globalmente considerato.
Varrà ricordarlo nelle ore in cui si acuisce lo “scontro” tra Unione Europea e Polonia sui “diritti nazionali” nei loro rapporti col diritto eurounitario.
Non è un caso se “paesaggio”, parola onnicomprensiva, ha la medesima radice di “paese”, come territorio specifico e localizzato: tanti paesi belli, con le loro caratteristiche e particolarità, sono capaci di fare un “Tutto” parimenti bello ed armonico.
Del resto, noi in Italia ci siamo detti, ad un tempo:
– che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione (art.9 della Costituzione);
– ma anche che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali (art.117 della Costituzione).
Parti di un Tutto, dunque. Di un bel Tutto.
Poche Regole chiare, ci salveranno tutti!