E così i nostri Azzurri sono agli ottavi degli Europei, a punteggio pieno.
Penso che occorra riflettere sul fatto che parliamo di Campionati Europei di Calcio, di Europa e, insieme, di Ucraina e di Turchia (solo per dirne due) senza battere ciglio.
Il Calcio può dove il resto ancora non giunge…
Eppoi c’è casa nostra: in tanti, tantissimi (diciamo pure tutti, senza tema di smentita) con il tricolore in testa e nel cuore, a cantare l’inno nazionale.
Lo facciamo sempre?
Quanto ci viene spontaneo sentir risuonare l’inno nazionale mentre leggiamo la nostra Carta costituzionale?
Quante volte, dinanzi ad una tornata elettorale, al giuramento di un nuovo Governo, alla elezione di un Presidente della Repubblica – tutti episodi in cui la nostra Costituzione vive e si invera – ci mettiamo le mani sul petto, in ottica di consapevole, civica partecipazione?
Non sempre il goal si traduce nel pallone in una rete.
Talvolta l’obiettivo, il “goal” appunto, si presenta all’apparenza più astratto pur essendo, nella realtà, assai più concreto di quanto si creda.
Converrà forse rifletterci un po’ su d’ora innanzi…
In bocca a lupo, Italia!
Poche Regole chiare, ci salveranno tutti!