Ho sempre pensato che ordine, metodo, organizzazione e idee chiare – il tutto condito con il sano coraggio di prendere delle decisioni – facciano la differenza.
Dal 17 maggio le Regioni potranno dare il via libera alle prenotazioni anche per i nati fino al 1981, quindi per gli over 40. Lo ha deciso il commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, che ha anche raccomandato «l’assoluta necessità di continuare a mantenere particolare attenzione per i soggetti fragili, classi di età over 60, cittadini che presentano comorbidità, fino a garantirne la massima copertura». Come a dire che chi si è portato avanti con le vaccinazioni per gli anziani e i fragili, può partire subito con gli over 40, gli altri devono dare la prevalenza a queste categorie.
Non è l’unica novità nel campo delle vaccinazioni. Marco Cavaleri, responsabile della strategia dei vaccini dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha confermato la linea decisa dal commissario Figliuolo, spiegando che somministrare la seconda dose di Pfizer non dopo 21 giorni ma entro 42 giorni «non sarebbe una deviazione dalla raccomandazione». La polemica nasceva perché finora si è proceduto al richiamo a 21 giorni, mentre il commissario vuole vaccinare il prima possibile la più ampia platea di popolazione. Dopo un intervento di Pfizer, che raccomandava di attenersi ai 21 giorni, è arrivato il chiarimento dell’Ema. Il commissario ha quindi dichiarato «raccomandabile il prolungamento nella sesta settimana della prima dose». Non solo una raccomandazione, perché aggiunge: «Fermo restando le prenotazioni già fatte, le Regioni procedano con immediatezza ad applicare la nuova tempistica».
L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità della Puglia, si dice d’accordo con il Cts: «Quando si allunga l’intervallo tra le dosi un vaccino funziona meglio. E in fase di bassa circolazione del virus, allungare l’intervallo tra le due dosi libera tanti vaccini».
Ieri in Italia sono state superati i 25 milioni di dosi somministrate. Entro la settimana arriveranno tre milioni di dosi. L’Ema è al lavoro per aumentare la capacità di produzione dei vaccini e dice che è «prematuro» parlare di una terza dose: «Stiamo monitorando quando gli anticorpi decadono nel tempo». L’Ema sta esaminando una richiesta per estendere l’uso del vaccino di Pfizer-BioNTech ai giovani dai 12 ai 15 anni: «Speriamo di dare l’approvazione entro fine mese».
(Corriere della Sera)