Rieccoci quasi tutti in lockdown.
E ci siamo giunti di nuovo nel mese di Marzo, circostanza che dovrebbe far riflettere.
Come lo scorso anno infatti, il virus – ormai, nelle sue molteplici varianti – sembra scegliere questo mese dell’anno per infuriare in guisa più parossistica del solito.
Per capire che non è un caso, basta riflettere su cosa da sempre rappresenta Marzo nel Calendario: è il mese dell’Equinozio di Primavera, quando la Natura esplode e la sua energia si manifesta nello sbocciare di una nuova stagione e di una nuova vita.
Il comparire delle gemme su alberi e piante che fino a qualche settimana fa sembravano definitivamente morte fa pensare proprio ad una accelerazione potente dell’Energia Cosmica, che la Natura ci mostra attraverso questi “segni” da non lasciare nel limbo dello scontato.
Il virus, piaccia o meno, è Natura e non può, anch’esso, che circolare in guisa vieppiù virulenta, assecondando lo sprigionarsi della ridetta Energia e rendendosi ancor più difficile da fronteggiare, in ottica di “naturale riequilibrio” delle forze agenti.
Come collegare tutto questo alla nostra Costituzione, senza tornare sempre sui noti limiti – compresi quelli previsti per motivi di sanità – alla libertà di circolazione e soggiorno inscritta all’art.16 della Carta?
Dietro la parola Energia si cela, etimologicamente, il verbo greco “ergazomai” (ἐργάζομαι), che sta per “lavorare”, indicando essa più propriamente un “lavoro interiore”, quell’”energia nascosta” appunto che in Primavera si sprigiona incantevolmente in natura e che, nella declinazione “Covid-19”, mostra il suo volto più drammatico e virulento.
Ora il Lavoro è al “centro” della Costituzione: come diritto-dovere, all’art.4 e – prima ancora – come “buona fede coraggiosa e operosa” richiesta a tutti e a ciascuno dall’art.1, quale autentico “fondamento” della Repubblica italiana.
Conviene tenerlo bene a mente, considerando anche il fatto che la nostra “Energia”, il nostro personale “sforzo interno” è forse tutt’affatto che irrilevante contro il nemico invisibile che siamo chiamati a fronteggiare (anche) “stando dentro casa”.
Poche Regole chiare, ci salveranno tutti!