Un Diritto è “vuoto” senza un giustapposto Dovere.
Per poter vantare la mia felicità ho il Dovere di impegnarmi per quella degli Altri.
Il suffisso «ri-», negli ultimi mesi, è uno dei più usati: ri-partenza e ri-nascita sono infatti due delle parole più citate. Del resto è il primo desiderio di tutti vedere la fine della pandemia e della profonda crisi socioeconomica in cui ci troviamo: individuare la rotta per uscire dall’emergenza è la sfida di oggi.
Secondo la Fondazione Guido Carli, presieduta da Romana Liuzzo, per non perdere la rotta bisogna avere come faro l’etica e come punto cardinale il diritto alla felicità.
«Quest’ultimo, negli Stati Uniti, è sancito dalla Dichiarazione d’Indipendenza ma non trova asilo nella nostra legislazione», spiega Liuzzo, nipote dell’economista Guido Carli che fu tra i protagonisti del trattato di Maastricht.
«Noi vogliamo introdurre in Costituzione proprio il diritto alla felicità — prosegue — che significa anche diritto alla realizzazione del benessere individuale e comune».
Il faro della rinascita del Paese per la Fondazione, invece, deve essere il rispetto dell’etica. «Non dipenderà soltanto dall’utilizzo dei 209 miliardi in arrivo dall’Unione europea e senz’altro fondamentali per la ripresa — dice — ma passerà anche dalla realizzazione individuale e dal raggiungimento del bene comune. A tenere insieme tutto è il rispetto dei principi etici che sono patrimonio morale di ognuno di noi. Questo è nel solco dell’insegnamento e del lascito morale di Guido Carli che fu economista e servitore dello Stato ma, per me, anche il nonno che mi ha nutrito con quei valori che, oggi, dopo mesi difficili, vediamo come luce in fondo al tunnel: valori europeisti che, finalmente, stanno trionfando».
Nell’articolo 3
«Si tuteli il benessere individuale così come il principio
di uguaglianza»
Non a caso, fu Carli che da ministro del Tesoro, nel 1991, volle come direttore generale un altro europeista convinto come l’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Tornando al diritto alla felicità, secondo Liuzzo dovrebbe essere inserito nell’articolo 3 della Costituzione. «Perché sancisce il principio di eguaglianza, così verrebbe pienamente riconosciuto e tutelato come obiettivo naturale di ogni vita umana ed è una scommessa che la Fondazione lancia al Paese».
Questo sarà anche il terreno di discussione dell’evento «Il diritto alla felicità. Lectio magistralis a due voci sul futuro dell’etica». Si terrà il 5 marzo nell’aula magna della Luiss di Roma. Dopo il saluto della presidente Liuzzo, della sindaca Virginia Raggi e di Vincenzo Boccia, presidente dell’ateneo, ci sarà un confronto tra l’imprenditore della moda Brunello Cucinelli e Gianni Letta, già sottosegretario alla presidenza del governo Berlusconi. Dialogheranno sull’esigenza di coniugare ripresa economica, innovazione e sostenibilità. Il saluto finale sarà della vicepresidente della Luiss, Paola Severino.
(fonte: Corriere della Sera)