Se volessimo riassumere, da Zero a Uno, la partenza e la vita di un Governo della Repubblica, la liturgia costituzionale ci propone tre fasi.
La prima si è consumata nelle scorse ore; delle altre due siamo ormai in attesa di imminente inveramento.
Anzitutto, quanto già accaduto.
Stando all’art.92 della Carta, il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri; tanto il Presidente del Consiglio dei Ministri quanto i Ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento – ai sensi dell’art.93 – nelle mani del Presidente della Repubblica.
Venendo ora a ciò che si approssima ad essere, dipinto al successivo art.94, entro 10 giorni dalla relativa formazione il Governo deve presentarsi alle Camere per ottenerne la fiducia: tanto la Camera dei Deputati, quanto il Senato della Repubblica accordano (o revocano) la fiducia attraverso una mozione motivata e votata per appello nominale, e dunque in modo palese, senza che ciascun Deputato o Senatore possa nascondere la propria responsabile decisione.
Infine, ciò che sarà a fiducia ottenuta.
Ai sensi dell’art.95 della Carta, è il Presidente del Consiglio dei Ministri che deve “dirigere” la politica generale del Governo e che ne è dunque responsabile, impegnandosi a mantenere l’unità di indirizzo politico ed amministrativo attraverso la doverosa promozione ed il sapiente coordinamento dell’attività dei Ministri.
Questi ultimi, i Ministri, sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei Ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri.
Tornando infine all’art.94 il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del Governo – un “incidente di percorso” – non importa, per il Governo stesso, un obbligo di dimissioni, salve ovviamente le immancabili valutazioni di opportunità.
In pochi enunciati, semplici e chiari, la nostra Carta scolpisce l’azione del Governo.
Ai rapporti umani, il più possibile saggi e responsabili, di chi di volta in volta lo anima è lasciato il resto.
Poche Regole chiare, ci salveranno tutti!