E’ ben vero che nelle situazioni bisogna trovarcisi.
Continuo a pensare – nondimeno – che sarebbe stata sufficiente un’agente Donna, un bel sorriso e magari una bambolina.
Rigorosamente senza la divisa.
Una bambina afroamericana di nove anni buttata a terra da due poliziotti, ammanettata con la forza come una criminale incallita e infine colpita agli occhi con lo spray urticante. È accaduto a Rochester, nello Stato di New York, la città dove, lo scorso marzo, morì soffocato Daniel Prude, scatenando la protesta della comunità nera.
A mettere nei guai gli agenti è il video girato dalle «body cam». Venerdì 29 gennaio i due poliziotti vengono chiamati per sedare una lite, trovano la bambina in stato di agitazione e decidono di ricoverarla. Le immagini sono impressionanti: la piccola è a terra nella neve, si agita, chiama il padre ma gli agenti non sembrano commuoversi. Uno le dice: «Basta, ti stai comportando da bambina». E lei risponde: «Ma io sono una bambina». Lei punta i piedi per non entrare nella volante e a quel punto viene usato lo spray.
Il comportamento degli agenti è stato giudicato «inaccettabile» dalla capo della polizia locale, Cynthia Herriott-Sullivan: «Non starò a dirvi — ha commentato — che spruzzare lo spray su una bambina di 9 anni sia giusto, perché non lo è». Dello stesso avviso la sindaca della città, Lovely Warren, che, come Sullivan fa parte della comunità afroamericana. «Sono madre di una bambina di 10 anni e dico che un video del genere noi non vorremmo mai vederlo».
Il vice capo della polizia, Andre Anderson, ha spiegato che la bambina «aveva detto di volersi uccidere e di voler uccidere la madre» e che «gli agenti si sono trovati in una situazione difficile». L’anno scorso gli Stati Uniti sono stati attraversati dalle proteste contro le violenze razziali innescate dalla morte di George Floyd a Minneapolis il 25 maggio.
(Fonte Corriere della Sera)