L’annuncio del nuovo Concistoro, e dei Cardinali di prossima nomina, fa pensare.
Innanzi tutto alle date simboliche che tale annuncio evoca.
La vigilia dell’Avvento – il cui cuore è, guarda caso, “l’Annunciazione” dell’Angelo a Maria, pluri-rappresentata da artisti di ogni epoca – compendia la “porta” verso il Santo Natale; ma anche l’ingresso nella “purificazione” che precede questa amatissima Festa Solenne, così come la Quaresima precede la Santa Pasqua di Resurrezione.
Il Santo Padre lega dunque la nomina di 13 nuovi Cardinali, alcuni dei quali elettori, alla Purificazione, ed è circostanza da non sottovalutare vista la temperie che si agita da qualche mese di là dal Tevere.
Ma quell’annuncio fa pensare anche ad altro: vi sono ordinamenti nei quali le decisioni spettano al Vertice, senza che possa sollevarsi – con effetti giuridici, s’intende – una qualunque ridda di processi decisionali “incoerenti” rispetto ad essa.
Per dirla altrimenti, si può dissentire anche apertamente dalle scelte del Santo Padre, ma le stesse restano tali senza che nessuno possa in quel “sistema”, sul piano degli effetti giuridici, porle nel nulla.
E’ un esempio degno di nota, e tuttavia con una precisazione: chi sceglie, deve essere sempre “responsabile” delle proprie scelte e, dunque, “rispondere” di esse.
E’ l’unica strada per conferire a tali scelte la giusta autorevolezza ed alle eventuali, consequenziali proteste (anche di piazza) quell’egida di “monito” e di richiamo alle Regole “nelle Regole” del quale esse dovrebbero sempre indefettibilmente rivestirsi.