La cronaca degli ultimi giorni ci restituisce episodi drammatici ed inquietanti.
Appare incredibile anche ai più duri di cuore l’efferatezza e, insieme, la disinvoltura con la quale si pone fine alle esistenze di altre persone, sovente per motivi più o meno futili.
Viene da pensare al concetto di “Persona umana”, attorno al quale ruotano talune tra le più importanti disposizioni della nostra Carta costituzionale, come l’art.2 in tema di diritti inviolabili (e doveri inderogabili), o l’art.3 in tema di eguaglianza formale e sostanziale.
E viene da dire che io sono davvero “eguale” agli altri se il mio diritto alla vita – qualunque siano le mie scelte personali, il mio lavoro, le mie inclinazioni – nessuno di questi “altri” può far cessare spegnendo la mia esistenza a proprio tempo e piacimento.
E poi v’è ben altro.
Interrompere – specie se volontariamente – il ciclo vitale di altre persone (come del resto di piante o animali) attiva Energie invisibili che chiedono di essere silenziosamente rispettate.
Per questo, dire che la “Vita è Sacra” non è – come parrebbe a prima vista – solo un logoro e retorico stereotipo da spendere nella triste temperie che stiamo purtroppo vivendo.