Un conto è la presunzione di innocenza (art.27 Cost.) e la libertà di manifestazione del pensiero (art.21 Cost.), che sono sacrosante.
Altro conto è la volgarità e il cattivo gusto.
Che – come ogni altro concetto – accanto a profili indubbiamente “soggettivi” presentano anche un, del pari innegabile, “nucleo oggettivo”.
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