La “scuola” di Maria Montessori
150 anni or sono, come ci ha ricordato anche il Presidente Mattarella, nasceva l’educatrice Maria Montessori: una vita spesa per l’insegnamento e per i giovani.
Moriva il 6 maggio del 1952 nei Paesi Bassi, quando era già in vigore la nostra Carta costituzionale, secondo il cui art.34, in specie:
- la scuola è aperta a tutti;
- l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita;
- i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi;
- la Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Proprio in forza di cotali principi, il Covid non fermerà la scuola – risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale – con il suo carico di socialità e di “prime” lezioni di vita sotto la guida di chi, ben lungi dall’essere autoritario, sappia tuttavia essere autorevole, oltre che competente.
Sulla tomba di Maria Montessori troviamo scritto nella nostra lingua – quell’italiano il cui Padre fu Dante Alighieri – : «Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo».
Le sue preghiere ci esortino – sotto l’egida della Costituzione repubblicana – ad aiutare i nostri bimbi e i nostri ragazzi nel costruire un futuro migliore di quello che i nostri Padri hanno lasciato a noi.